Uscirà,
dallo spazio immenso,
dagli abissi del tempo,
dall’oblio del mondo,
dalla notte d’intorno,
da fredde evidenze,
di fedi sepolte
Troverà,
discepoli in maschera
le chiese a Cesare
i tanti Tommaso
e timidi Pietro,
al tempo del gallo
Dubiteranno
chiederanno ai media
non sapranno chi È
niente sondaggi
nessuna influenza
tranne totem al virus alieno
Umanesimo idolatra
di uomini pretesi dei,
vaganti senza vita
storditi da litanie tossiche
illusi da vuoti miraggi
di falsa etica senz’anima
Uscirà,
una volta ancora,
una volta di nuovo,
una volta di più,
una volta e per sempre.
Ed è subito Pasqua
Alessandro Piergentili
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