Sorti per vivere
Sorti una volta
senza saperlo,
capaci d’immenso,
ma stretti in un ciclo finito
Non sappiamo,
ma chiediamo
cerchiamo
vogliamo
Scandalo e stoltezza
infiammano il mondo
e sperimentando degrado
viviamo speranza
nell’incedere rovinoso
Nulla d’intorno rinasce
nel tempo dato
l’esperienza nega,
ma l’essere avverte
respiro d’eternità
Ed in quanto assurdo,
ma capace di prodigi d’amore,
è possibile credervi.
C’è un tempo!
C’è un tempo
che batte alle porte
tintinna sui vetri
risplende nel cielo
smuove la terra
colora i giardini
e tutto rinnova.
Senti,
c’è pace nell’aria,
fermati,
chiudi gli occhi,
respira,
apri la mente
e lascia che sia.
C’è un tempo,
in cui la vita è nuova,
bella,
vera,
per sempre piena.
Alzati, è Pasqua!
Credo, perché è assurdo
(Credo quia absurdum. Tertullianus)
Lontano,
nel tempo e nello spazio,
distante,
da coscienze confuse e stordite,
perso,
tra pretese e convenienze,
risepolto,
da élite della storia breve,
manipolato,
da interessi e poteri forti,
usato,
per conservare il potere,
come un nome pronunciato invano.
Morto e scomparso,
duemila anni addietro.
Mai nessuno, nei miei giorni,
ha piegato davvero i forti
e mai nessuno,
è ritornato dai morti
Per le mie finitezze
risorgere è non comprensibile,
perfino assurdo,
ma è per questo che credo
e sento che è Vero.
E’ fragile vita
Vorrei una terra nuova
capace di frutti sinceri
vero bene
e piena essenza.
Ma avverto la fine del tempo
nel silenzio stordente
di rituali appannati
e fondamenti perduti.
E cerco e confido speranza,
seppure d’intorno è fragile vita.
E’ iniziata, alzati!
(הר מגידו – Ἁρμαγεδών)
Caos assordante
esistenze artificiali
giornate vuote
occhi ciechi
orecchie sorde
menti spente
cuori di pietra
figli smarriti
padri perduti
essenze infangate
vite blasfeme
Al ritmo dei bit
digitale frastuono
assenza di pensieri
incapacità di essere
tra suoni ritmi colori
fumi liquidi e chimica di morte
immagini forti
sangue e violenza
pugni alla coscienza
E trema la fede
nel Dio nascosto
e capace di silenzio
E’ iniziata
ed è il tempo delle scelte finali
Passata in silenzio
coperta dall’orrido
che travalica e soverchia
obnubila e seduce
violenta ed addormenta
Ma è viva,
è vera,
è reale,
è in corso
Va oltre noi stessi
disegni diabolici di élite democratiche
servi del dio Mammona
superano la nostra stessa vita
Può essere la fine di tutto
e per ciascuno
vincere o morire
Con Dio o il male è per sempre
È il tempo dell’Armageddon, alzati!
Sia vera Luce
Luce, che sola illumina,
sola scalda, sola indica,
sola vivifica.
Il resto è vuoto e buio.
Tempo di frutti finti invitanti,
che sanno di morte.
Solo in Cristo è vita
solo dalle sue radici
fiorisce il giusto.
Finti profeti, falsi apostoli, operai fraudolenti,
spiriti del male travestiti di luce,
inondano il mondo di tenebre.
Sia vera Luce,
inondi i cuori e le menti
degli illuminati del niente,
schiavi di orgogli personali
relativisti confusi
maestri di saperi finiti
fautori di falsi diritti umani,
resi nuova idolatria pagana.
Solo una luce è vera
Solo una luce è vita
Solo una luce è Cristo.
Ed io resto con Lui, nella Grotta
E’ Pasqua, andiamo!
Rompi il tuo guscio, è Pasqua, è tempo di esserci!
Sciogliti, gelo, e bagna le nostre aride coscienze!
Risplendi, sole, e riscalda i nostri giorni freddi!
Illuminati, o giorno, e rischiara i nostri orizzonti grigi!
Diffondetevi, essenze dei boschi e dei prati,
e profumate, rinnovandola, l’aria stantia.
Imparate a volare, a correre, a vivere,
piccoli di ogni dove!
Chi non riesce sia comunque giovane,
sempre,
con l’animo, il cuore e la mente.
Tutto si muove, riprende,
si rigenera e cresce.
Il vecchio è alle spalle, il freddo è passato,
ora è il tempo della speranza
e della vita piena.
E’ Pasqua, il giorno della nascita
di un mondo nuovo
e di un tempo altro.
E l o ì
Presenti, noi,
sulla scena del mondo
partecipiamo e lottiamo
indifferenti al tempo
ed insensibili al male,
ma non all’Amore, Eloì
Viviamo nell’attesa
di tempi nuovi
cieli di luce
e giuste terre
Morto è per sempre
l’uomo senz’anima,
finito, nel niente assoluto
ucciso, da vuote illusioni
falsi miti stordenti
e veri egoismi del sé
Restiamo sulla Parola, Eloì,
capaci di resistere
e fieri di esistere,
oggi e per sempre
Noi presenti, Eloì!
Guardiamo vicino, per vedere oltre
Col cuore intriso di amarezza
fatica e disincanto
procediamo alla cieca
nel tempo della notte
E’ fredda e buia,
terra d’ombre sinistre
e gravi divisioni,
dove vince il più forte
Ma noi guardiamo vicino,
per vedere oltre
Intorno a noi i morti viventi
lottano per la vittoria
che sa di carne
successo e fama,
resa ai potenti
Ma noi guardiamo vicino,
per vedere oltre
Quando l’oscurità ci acceca
l’aria grida in noi la sua mancanza
il tempo pare esaurirsi
ed il sapore della sconfitta
sa di fiele e di aceto
Noi guardiamo vicino,
per vedere oltre
E vediamo il Bambino,
dove la fine incontra il principio
l’alfa diviene l’omega
e l’umile fragile purezza infinita
è la sola Luce e Vita del mondo
La vera pace
Pace,
sembra semplice:
basta guerre
una marcia
canti e balli
le bandiere
dei cartelli
e parole tante
E nulla cambia,
non è pace
Pace,
è difficile:
risolvi i conflitti in te
rinuncia del proprio sé
inquietudine e sacrificio
vivere per gli altri
mettersi in gioco
e donare vita
E cambia davvero,
è vera pace
Prima vera bellezza
E’ tempo
di prima vera bellezza,
lo sguardo al cielo,
in cerca di luce
E’ trapunto di ali,
un nugolo scuro,
che danza, avanza
sorprende, freme,
aleggia sui nostri pensieri,
stanchi d’inverno
E’ un’aria nuova,
capace d’incanto,
stupore
e meraviglia
Prima vera emozione!
Vince la Vita
Quanto dista la Grotta?
Noi figli della ragione,
consumatori consunti,
vegetiamo per noi stessi,
ricchi delle nostre povertà,
insicuri e firmati,
amanti degli onori mondani,
esteriorità e sensi,
mentre corriamo immobili,
persi e delusi,
incapaci di amare
perché privi di fiato.
Quanto dista la Grotta!
Non c’è navigatore,
né connessione internet,
o smartphone e tablet,
neppure social network
che donino vita.
Stacchiamo le spine
ai nostri idoli morti
e respiriamo il silenzio,
guardando la notte
sicuri dell’alba.
Vedremo nei cuori
e da lontano
una luce
irradierà la Grotta,
svelandola in noi.
Ad un Cuore da qui
Oltre il tempo
Dacci la forza,
per onorare la vita,
resistendo al tempo,
rinunciando al visto,
credendo al nuovo.
Facci scrivere,
pagine bianche,
in libri mai letti.
Noi, in vetta al tempo,
lanciamo oltre lo sguardo,
sfidiamo il potere
di chi l’ha avuto
con l’inganno e la forza.
Troppi padri hanno rubato
e calpestato,
usato violenza,
soffocato anime,
chiesto lacrime e sangue
ed ora i figli,
retti proprietari
e ricchi pagani
vivono credendosi,
imponendo regole
salvando il sistema
loro, che non sono nulla.
Noi, in vetta al presente,
in memoria degli oltraggiati,
gridiamo indignati,
e non avremo pace,
né loro con noi,
fino alla fine,
oltre il tempo.
Noi mai vinti.
E sarà giustizia
Alessandro Piergentili
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